Page 105 - Le Storie Dei Profeti

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Il dominio sul vento:
Dio donò Salomone la capacità di dominare il vento, poteva
servirne a suo piacimento, nella guerra e nella pace. Egli gli usava sia per distruggere
i suoi nemici o per spostarsi da un posto all’altro su una specie di tappeto volante
gigante con tutta la sua armatura con velocità incredibile. I viaggi che richiedevano
un mese di marcia con i cavalli per andare e un altro mese per tornare, col vento
sottomesso Salomone impiegava solo il tempo necessario tra il mattino e la sera.
“Sottomettemmo a Salomone
il vento
che percorre un mese [di marcia] il mattino e
un mese la sera”. “Gli assoggettammo il vento, soffiava al suo comando [fin] dove
voleva inviarlo”.
Corano.
5- la fonte di rame:
“E facemmo scorrere la fonte di rame”.
Corano
. Dio donò a
Salomone una fonte di rame fuso, come fece con suo padre Davide rendendolo il
ferro malleabile. Salomone, mischiando il rame col ferro scoprì un nuovo metallo
molto più resistente:
il bronzo
da cui si facevano spade, scudi, coltelli per la guerra, e
statue decorative.
La modestia di Salomone:
Malgrado tutti questi poteri, Salomone non sentì nel suo
cuore nessuna attrazione per le ricchezze e i beni terreni. Ringraziava sempre Dio per
i Suoi doni preziosi, ed era un uomo umile e modesto. Camminava tra la gente
indossando gli abiti più belli e più costosi, tutti tempestati di pietre preziose, sempre
con la testa bassa, e diceva: “Un fiore di campo qualsiasi o un albero spogliato senza
foglie sono molto più belli degli abiti costosi di Salomone, perché la loro bellezza è
opera divina, mentre i miei abiti sono opera dall’uomo, e chi viene creato da Dio è
migliaia di volte più bello”.
Salomone e la sua passione per i cavalli:
Salomone era un buon cavaliere,
appassionato di cavalli di razza. Un giorno mentre ammirava dei cavalli che aveva
comprato per destinarli alla guerra per la causa di Dio, era così preso che rimase
occupato fino al tramonto dimenticando di recitare la preghiera del pomeriggio.
Quando se ne accorse si prosternò pregando, poi si mise ad accarezzare i cavalli
scusandosi a Dio. Da quel giorno Dio lo compensò sottomettendogli il vento per
spostarsi lui e i suoi soldati, e combattere i suoi nemici; così Salomone non aveva più
bisogno dei cavalli.