Page 111 - Le Storie Dei Profeti

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Dopo la morte di Salomone, venne diffamato di aver scritto dei libri di magia, in cui
si affermava che i Ginni sono capaci di provvedere il futuro e fare delle magie. Ma la
verità che alcuni sacerdoti ebrei abbandonarono il libro sacro di Dio, e osarono di
comporre questi libri per poter aver più controllo sulla gente convincendola che
Salomone sarebbe stato l’autore di questi libri. Così Salomone venne considerato per
gli Ebrei una sorte di re-mago e non come un Profeta di Dio.
Dio per difendere la riputazione del suo Profeta mandò sulla terra due angeli: Harut e
Marut, per insegnare la gente la magia e farla capire la differenza tra la magia e il
miracolo dato al Profeta da parte di Dio.
Insegnando la magia, i due angeli si raccomandavano che Dio li ha mandati per
mettere alla prova la gente, e chi imparava la magia e la usava veniva considerato un
miscredente. E così alcuni impararono la magia per separare un marito da sua moglie
o fare del male alle persone (naturalmente col permesso di Dio).
Il Corano prende la difesa del suo Profeta e ristabilisce la verità che Salomone, così
Dio dice nella sura della Giovenca:
“Alcuni di quelli a cui erano state date le
Scritture, si gettarono alle spalle il Libro di Allah, come se non sapessero nulla.
Prestarono fede a quel che i demoni raccontarono sul regno di Salomone. Non era
stato Salomone il miscredente, ma i demoni: insegnarono ai popoli la magia e ciò che
era stato rivelato ai due angeli Harut e Marut a Babele. Essi però non insegnarono
nulla senza prima avvertire: "Badate che noi non siamo altro che una tentazione: non
siate miscredenti ". E la gente imparò da loro come separare l'uomo dalla sua sposa,
ma non potevano nuocere a nessuno senza il permesso di Allah. Imparavano dunque
ciò che era loro dannoso e di nessun vantaggio. E ben sapevano che chi avesse
acquistato quell'arte, non avrebbe avuto parte nell'altra vita”.
Corano