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Adamo ed Eva ebbero un grande numero di figli. Eva rimase incinta 40 volte, e ad
ogni parto nascevano due gemelli, un maschio e una femmina. La femmina veniva
data in moglie al figlio maschio nato dal parto precedente, perché la Legge Divina
rivelata ad Adamo non permetteva il matrimonio della coppia gemella.
Adamo decise che la sorella gemella di Caino sarebbe andata in moglie ad Abele.
Caino non fu contento di questa decisione perché ne era innamorato e avrebbe voluto
sposarla lui. Adamo venuto a conoscenza di questo fatto, mandò i due figli ad offrire
un sacrificio al Signore: colui il suo sacrificio fosse stato accettato dal Signore
poteva sposare la fanciulla.
Adamo aveva insegnato un mestiere a ciascuno dei figli: Abele faceva il pastore,
mentre Caino faceva il contadino. I due fratelli portarono nel luogo del sacrificio le
loro offerte; Abele portò la pecora più pregiata del suo gregge, mentre Caino portò un
pugno di spighe, le peggiori che aveva. Sistemate le offerte, un fuoco discese dal
cielo e divorò l’offerta di Abele lasciando quella di Caino, il quale minacciò di morte
il fratello. Abele gli rispose:” Allah accetta solo da chi lo teme”.
Un giorno mentre Abele dormiva, Caino si avvicinò e lo colpì sulla testa con una
grossa pietra, uccidendolo.
Rendendo conto della gravità del suo crimine, Caino si sentì confuso e preoccupato;
non sapeva cosa fare del cadavere di suo fratello. Abele era il primo assassinato sulla
terra e nessuno sapeva come venivano sepolti i morti.
Allah per guidarlo gli mandò due corvi che si affrontarono
in combattimento; uno uccise l’altro, che poi si mise a
grattare la terra con le zampe. Col becco trascinò il cadavere
del corvo morto dentro la fossa che aveva scavato
spargendovi sopra della terra. Caino, seguendo l’esempio
del corvo, seppellì il corpo di suo fratello. Non osando
presentarsi a suo padre, fuggì nel deserto con sua sorella ed
ebbero molti figli.
Un anno dopo la morte di Adamo morì anche Eva. I due lasciarono sulla terra 4000
persone tra figli e nipoti tra cui il figlio
Scis
a cui Dio affidò la profezia e guidò la sua
gente dopo la morte del padre.