Page 202 - Le Storie Dei Profeti

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apprendessero dalle fonti più pure la lingua araba, che i beduini coltivavano con
orgoglio e difendevano dalle contaminazioni cittadine.
Quraysh si era accordata con una tribù beduina che si chiamava
Beni Saad
di mettere
a disposizione le loro nutrici per allattare i bimbi di Quraysh. La paga di queste
nutrici era molto poca ma il vantaggio giungeva dai regali che venivano offerti dal
padre del neonato alle nutrici. Più ricco era il padre meglio era per la nutrice.
Ogni anno, in occasione di una certa festa, le donne beduine che potevano allattare si
recavano alla Mecca per farsi affidare i bambini. Nessuna nutrice voleva prendere il
bimbo Muhammad che era orfano senza padre, e il nonno non era di grande
ricchezza. Tutte le nutrici se ne andarono con i bimbi e rimase una sola che si
chiamava
Halima Elsaadeia
che non trovando nessun altro bimbo, invece di tornare
a casa a mani vuote, prese Muhammad.
Dio ricompensò Halima della sua scelta, donando da quel momento al suo bestiame e
alle sue pecore una inaspettata e inesauribile abbondanza di latte. Non appena
cominciò ad allattare Muhammad, ecco che il suo seno che prima era senza latte si
riempì di latte, tanto da soddisfare il piccolo e poi suo fratello adottivo. Anche la
cammella ricominciò a dare latte e la sua vecchia asina riprese forza e vigore.
Muhammad cresceva circondato dalle cure più attente. Tutti quanti infatti, avevano
intuito lo stretto legame tra la sua presenza e l’abbondanza di cui improvvisamente
godeva la sua famiglia d’adozione. Tutti furono felici di come il bambino cresceva,
grazioso, sobrio e intelligente, distinguendosi dagli altri bambini per i suoi modi
gentili, per l’amore e l’ammirazione che suscitava in tutti.
Il viaggio a Yathrib e la morte della madre:
Mohammad tornò a vivere con sua
madre all’età di due anni insieme a una loro domestica abissina che si chiamava Om
Ayman che l’amavano tanto.
All’età di sei anni sua madre decise di recarsi a Yathrib (Madina),a 500 Km da
Mecca, in visita alla famiglia e per visitare la tomba di suo marito Abdu Allah. Allora
partirono tutti i tre; lei, il bimbo e la loro domestica Om Ayman.
A Yathrib Mohammad passò dei bei momenti con i suoi zii che
l’insegnarono nuotare. Dopo un breve soggiorno che durò un
mese a Yathrib partirono tornando a Mecca. Lungo la strada
Amina cadde seriamente malata. Provarono a curarla ma le sue
condizioni peggiorarono e morì in pochi giorni: venne sepolta in
un luogo chiamato
Apwaà
, situato tra Mecca e Yathrib.
Mohammad vide morire sua madre davanti ai suoi occhi, e
Insieme alla sua domestica Om Ayman si misero a scavare nella
sabbia per seppellire il corpo.