Page 222 - Le Storie Dei Profeti

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L’arrivo al Medina:
Giunsero infine a Yathrib il 27
settembre del 622, accolti in una grande festa generale. Il
Messaggero di Dio, dopo tredici anni di chiamata
all’Islam e dopo aver sofferto molto per le persecuzioni
dei pagani, andò là dove gli venne offerta pace e
sicurezza.
Al suo arrivo, Il Profeta respinse con gentilezza tutti gli
inviti a fermarsi che la gente gli rivolgeva speranzosa di
potersi concedere un onore di quel genere, e lasciò che la sua cammella vagasse per
l’oasi senza guida apparente. Quando qualcuno cercava di fermarla afferrando le sue
briglie, diceva amabilmente:"
Lasciatela andare, è guidata
". La cammella si fermò
infine in un cortile di proprietà di due orfani. Muhammad chiese loro se volevano
vendergli quel terreno. "O inviato di Allah, te lo regaliamo", risposero gli orfani. Il
Profeta (pbsl) insistette per comprarlo e infine la transazione fu conclusa.
Il Profeta ordinò subito la costruzione, in quel cortile, di una moschea, oggi famosa
come
la moschea del Profeta
. E accanto la moschea venne costruita la casa del
Profeta in cui vi sarebbe stato sepolto alla sua morte.
In questa moschea venivano eseguita cinque volte al giorno la preghiera in un’
atmosfera libera per la prima volta nella storia dell’Islam.
Questa migrazione viene chiamata in Arabo
Al-Hijra
, e costituì un momento decisivo
nella storia dell’Islam: il momento dell’inizio del calendario islamico (lunare). Così
le Date islamiche sono in genere seguite da AH, “Anno Hegiri” o l’anno del Hegira.
Coll’arrivo del Profeta la città di Medina prese il nome di “Madinat arrasul” (Città
del Profeta) in sostituzione di Yathrib -oggi meglio conosciuta con Madina al
Munauara o "La Città Illuminata"- e divenne
la prima capitale dello Stato islamico
.
La fraternità tra Meccani e Madienesi:
Per gettare le basi di una nuova comunità
che non si basava più sui legami di sangue ma sull’identica fede in Dio Altissimo
(gloria a Lui), il Profeta Muhammad decise di fondare uno speciale legame fraterno
tra i credenti originari dell’oasi, soprannominati
Ansar (ausiliari)
, e quelli
provenienti dalla Mecca
,
Muhajirun (emigrati
)
. Ad ogni emigrato assegnò un
particolare Ausiliario e viceversa, così che tutti i credenti fossero uniti tra loro.
I Madienesi aprirono le porte delle loro case ai loro fratelli de fede emigrati da
Mecca, e li accolsero calorosamente con un augurio di benvenuto.
I Madienesi sono stati affascinati dalla nobiltà d'animo del Profeta, dalle sue qualità e
lo amarono più di loro stessi, facevano a gara per servirlo e sacrificavano tutto per lui
e per l'Islam. Vissero in una società spirituale piena di serenità e di felicità, in cui i