Page 223 - Le Storie Dei Profeti

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rapporti di amore e di affetto tra tutti i membri sono molto stretti: tra il ricco e il
povero, il nobile e l'umile, il bianco e il nero, l'Arabo e lo straniero non c'erano
differenze o disuguaglianza.
I nemici giurati al Madina:
Due categorie di persone che vivevano al Madina
avevano mal sopportato l’arrivo del Profeta: circa un terzo di Madienesi erano
ipocriti
, falsi credenti che simulavano l’adesione all’Islam per timore della
maggioranza musulmana. Alla testa di questo gruppo c’era un Khazraj, Abdu Allah
ibn Ubayy ibn Sallul. Questo 'Abdullah progettava di proclamarsi 're' di Madina, e un
orafo era stato incaricato di fabbricargli una vera corona. Ma, con l'arrivo del Profeta
nella città, che venne nominato da Madienesi il governatore generale dell’oasi e
esercitò sia un potere politico che spirituale, le speranze di Abdu Allah svanirono per
sempre. Ora non aveva alcuna possibilità di realizzare il suo sogno e ciò lo rese, con i
suoi complici, ostile all'Islam. Ibn Sallul si convertì formalmente e assolveva
pubblicamente ai riti, tuttavia non cessò mai di odiare il Profeta e tramare contro
l’Islam e contro i Musulmani seminando discordia tra gli Emigranti Meccani e gli
Ausiliari Madienesi.
Gli ipocriti cominciarono a provocare gli Ansar dicendo loro: "Guardate come hanno
preso tutto il potere, lasciandovi disperati nelle vostre case. Prendete coraggio e
rompete il patto con loro". Anche gli Ansar appartenevano a due diverse tribù, che
nel passato erano ostili. L'Islam conciliò le loro differenze e le unì in una comune
fratellanza. Gli ipocriti cercavano costantemente di far riaffiorare le loro ormai
dimenticate ostilità, affinché gli Ansar si scagliassero di nuovo gli uni contro gli altri.
Solo la protezione di Allah riuscì a rendere vane le loro manovre.
Più di una volta il Profeta dovette intervenire personalmente per riportare la pace tra
gli schieramenti, ricordando loro la comune fratellanza nella Fede.
Le tribù giudee
che vivevano a Medina e nei suoi dintorni a Khaibar e a Fadàk non
riuscivano a rallegrarsi di questa felice unione tra
Muhajirun
e
Ansar
. Queste tribù,
infatti, nonostante avessero per anni annunciato agli Arabi la venuta del Profeta
Muhammad, nella loro grande maggioranza non avevano accettato che ci potesse
essere un nuovo Profeta non ebreo e, pur riconoscendo il messaggio, non erano
disposti a riconoscere il Messaggero. Si rifiutarono di convertirsi all’Islam,
limitandosi ad accettare un patto di non aggressione con i Musulmani.
Una testimonianza in proposito venne negli anni successivi da Safiyyah figlia di
Huyay, che divenne una delle spose dell’Inviato di Allah. La giovane, figlia di uno
dei più importanti capi degli Ebrei, raccontò che da bambina era rimasta colpita da
quanto aveva sentito dire da suo padre e suo zio a proposito di Muhammad (pbsl). I
due uomini, poco tempo dopo l’arrivo del Profeta a Madina, erano andati a vederlo e