Page 229 - Le Storie Dei Profeti

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Nell’anno
3
AH, giunsero al Medina notizie
allarmanti: un’armata forte di oltre tremila uomini,
tra cui duecento cavalieri, stava marciando verso la
Madina.
Dopo qualche esitazione il Profeta con un esercito di
solo 700 uomini decise di uscire dalla città e
affrontare i politeisti in campo aperto ai piedi del
monte di Uhud a solo tre miglia dal Madina; ordinò
gli arcieri di posizionarsi su un’altura con funzioni
di copertura e con la raccomandazione di non
abbandonare la loro posizione per nessun motivo.
I Musulmani combatterono disperatamente, e sette portabandiera nemici caddero uno
dopo l’altro. La confusione totale s’impadronì dei Quraysh. Essi iniziarono a fuggire
lasciando sul campo una grande quantità di bottino, e i Musulmani li inseguirono.
Presi dall’euforia per la vittoria che sembrava certa e dalla sete di bottino, gli arcieri
abbandonarono la loro posizione lasciando scoperto l’esercito dei Musulmani.
Era l’occasione che la cavalleria meccana stava aspettando; l’armata dei Quraysh in
fuga tornò indietro e prese i Musulmani alle spalle rovesciando le sorti della
battaglia. I Musulmani si sbandarono e cominciarono a risalire verso la montagna,
dove non potevano essere inseguiti a cavallo dai nemici. Il Profeta cercò di riordinare
le loro linee, ma nel pieno del panico non potevano sentire le sue grida.
La situazione si aggravò quando si diffuse la notizia della morte di Hamza, lo zio del
Profeta, che venne ucciso da uno schiavo abissino pagato da Hind, moglie di Abu
Sufyan, che volle vendicare la morte dei suoi congiunti caduti nella battaglia di Badr.
Quando Hind trovò la spoglia di Hamza, ne sfigurò il viso tagliandogli le orecchie, il
naso e la lingua; poi, con odio smisurato gli aprì l’addome, gli strappò il fegato e ne
masticò una parte.
Quello che demoralizzò del tutto i fedeli e peggiorò la situazione era la falsa notizia
della morte del Sacro Profeta. In verità egli era stato ferito due volte durante lo
scontro: la prima volta da una pietra che gli spaccò il labbro inferiore e gli ruppe un
dente, e la seconda volta da un terribile colpo di spada che lo fece cadere a terra
stordito. Per grazia di Dio si riprese rapidamente e ritrovarlo in piedi consolò i
Musulmani che subirono pesanti perdite, e mentre i politeisti avevano perso in tutto
22 uomini i martiri dei musulmani erano 65.
Anche se i Musulmani avessero subito in questa battaglia gravi perdite, gli effetti
della sconfitta furono utili; i fedeli provarono infatti sulla loro stessa pelle le amare