Page 234 - Le Storie Dei Profeti

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rispondere: “Giuro in Nome di Allah che voi avete sentito e creduto a quello che dice
la gente. Se affermo che sono innocente - e Allah ben sa - voi non mi crederete. Se
invece ammetto qualcos’altro - e Allah sa che non c’è stato niente - voi l’accetterete
come vero. In tal caso non trovo miglior esempio di quello che disse Giacobbe, padre
di Giuseppe: “
Bella pazienza ... mi rivolgo ad Allah contro quello che raccontate”
(
Corano
). Non potevo immaginare che dei versetti del Corano sarebbero stati rivelati
per me, io che sono così insignificante. Speravo al più che il Profeta vedesse in sogno
la mia innocenza. L’inviato di Allah ricevette la rivelazione e si coprì di sudore che
copriva di gocce il suo viso. Quando la rivelazione terminò, il Profeta sorridendo
disse: “
O Aisha, ringrazia Allah che ha confermato la tua innocenza
”. Allah rivelò a
proposito di me i versetti 11/14 e altri della sura della Luce.
Il patto del Hudaybiyyah
:
Nel 627 d.C. l’Inviato di Allah decise di compiere
all’Omra (il piccolo pellegrinaggio). Dopo sei anni di lontananza dalla Kaaba aveva il
desiderio di usufruire della tregua tradizionale dei mesi sacri per adempiere ai riti
iniziati da Abramo. Alla testa di un migliaio di fedeli, si mise in marcia verso la Città
Santa. Le loro intenzioni erano pacifiche: fare i sette giri
rituali attorno alla casa di Allah e rivolgere all’Altissimo
le dovute invocazioni.
Quando la notizia del loro avvicinamento giunse alla
Mecca, suscitò nei capi Coreisciti il più grande imbarazzo:
permettere a Muhammad di compiere l’Omra sarebbe
stato ai loro occhi un segno di debolezza, in
considerazione della loro sconfitta nella Battaglia del
Fossato. Ma anche impedirglielo avrebbe costituito una
grave violazione della piena agibilità, che era garantita a
tutti i pellegrini durante i mesi sacri; tradizione, questa, su
cui si basavano il prestigio e la potenza meccana.
Alla fine l’odio per Muhammad e per l’Islam prevalsero e Khalid ibn Walid, il
comandante meccano, alla testa di duecento armati a cavallo fu inviato per fermarli. I
Musulmani furono bloccati in una zona a 22 Km da Mecca in direzione di Jeddah che
si chiama Hudaybiyyah, vicino un pozzo d’acqua che porta lo stesso nome. Vennero
avviate le trattative, e Othman, il genero del Profeta che era amato dai Meccani, entrò
in città come intermediario. Intanto il Profeta, non sapendo come fosse andata a
finire, riunì i suoi 1.400 uomini che erano praticamente disarmati e li face giurare di
seguirlo fino alla morte.