Page 244 - Le Storie Dei Profeti

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Islamica concorde. Questa carica interiore spinse i Musulmani a percorrere il mondo
per diffondere la Parola dell’Altissimo (gloria a Lui) e la Sua Legge.
Il Pellegrinaggio dell’Addio:
Sentendo approssimarsi la fine dei suoi giorni
terreni, l’Inviato di Allah decise di compiere il Pellegrinaggio. Fu dato un grande
risalto alla notizia e i credenti affluirono a Medina da ogni parte per accompagnare il
Profeta nel rito istituito da Abramo, purificato ora da ogni contaminazione idolatrica.
Verso la fine del mese di Zul Hejja, il Profeta si mise in marcia seguito da oltre
120.000 pellegrini che si riunirono a Mecca. Lo stesso luogo in cui il Profeta
vent’anni prima, era un respinto alle cui parole nessuno intendeva dare ascolto. Ora lo
scenario era cambiato, ovunque egli posasse lo sguardo, vedeva moltitudine di amici
fedeli che lo riconoscevano come capo temporale che spirituale.
Fu qui, nel nono giorno di Zul Hejja, il giorno in cui si riunivano i pellegrini sul
Monte di Arafat, che egli ricevette una rivelazione da Dio Altissimo, che mandò un
brivido di gioia a tutti presenti:
“ In questo giorno ho perfezionato per voi la vostra
religione, e ho completato il Mio favore verso di voi, e ho scelto per voi, come
religione, l’Islam”
.
Molti, intuendo che il Profeta aveva annunciato la sua morte, si misero a piangere.
Abu Bakr esclamò: "Daremmo le nostre vite e quelle dei nostri figli per mantenerti
con noi”. Infatti questo è conosciuto come il pellegrinaggio d’addio perché poco
tempo dopo il suo ritorno al Madina il Profeta si ammalò.
La morte del Sacro Profeta :
L’Inviato di Allah soffriva, la testa gli
faceva male in modo terribile e la febbre lo indebolì. All’inizio andava alla moschea
per guidare la preghiera perfino durante la malattia, ma presto non riuscì più a
camminare né a stare in piedi. Riunì tutte le sue mogli e chiese loro il permesso di
rimanere, per il tempo della sua malattia, nella stanza di Aisha, la moglie prediletta.
Loro acconsentirono e il Messaggero passò i suoi ultimi giorni nella sua camera. Da
allora fu visto in pubblico ancora una sola volta, apparve nella moschea all’ora della
preghiera dell’alba e pregò stando seduto, dietro Abu Bakr che, in sua vece, guidava
il rito.
Pochi giorni prima della sua morte disse:
“A un servo è stato concesso di scegliere fra
questo mondo o il suo Signore. Scelse il suo Signore”.
Abu Bakr, intelligente e
svelto, incominciò a piangere, capendo che il Profeta stava parlando di se stesso.
Le condizioni del Profeta si aggravarono giorno dopo giorno, la febbre crebbe e il
forte mal di testa lo faceva contorcere dal dolore. Aveva accanto al letto un
contenitore di cuoio pieno d’acqua; da tanto in tanto, per calmare il dolore,
immergeva le mani nell’acqua e se le passava sulla fronte e sul viso esclamando: