Page 247 - Le Storie Dei Profeti

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splendida, e tutte le altre mogli che sposò il Profeta non competevano con lei in
gioventù o bellezza. Sicuramente non fu l’attrazione per la bellezza a condurre a
questi matrimoni. Quasi tutte le altre mogli del Profeta erano vedove, malgrado che
un uomo nella sua posizione poteva avere moltissime giovani vergini.
La vita del Profeta a Madina
Vita di ostilità:
Non
era una
vita di
comfort e lusso quella che condusse il Profeta a
Madina. Era una vita di ostilità; egli dovette cominciare una lotta per la
sopravvivenza contro i nemici dell’Islam. Egli non era al sicuro nemmeno per un
momento, l’intera Arabia era infiammata contro lui e i suoi seguaci.
Grande armate giunsero per distruggere lui e il piccolo gruppo dei Musulmani al
Madina. Furono combattuti delle battaglie in rapida successione, ed era necessario
organizzare ed inviare delle spedizioni. I suoi seguaci dovevano essere armati giorno
e notte e il Profeta gli diceva consolandoli:
“Un giorno sarebbe giunto il momento in
cui un Musulmano, viaggiando, avrebbe potuto andare da un capo all’altro del paese
disarmato”.
Dovette affrontare nemici che lo circondavano da ogni parte; idolatri, Ebrei e i
Cristiani. Lui e i suoi pochi seguaci soffrirono le persecuzioni per tredici anni a
Mecca. I suoi nemici cercarono di ucciderlo diverse volte. I suoi compagni morivano
a volte in battaglia e a volte assassinati con l’inganno. In tali circostanze di guerra:
con i nemici dentro e fuori dal Madina, con il numero dei Musulmani assai ridotto in
confronto al nemico e con notizie di attacchi da parte di numerosissimi eserciti da
ogni parte i giorni del Profeta passavano in modo così faticoso.
Vita rigida:
Il Profeta attraversò una varietà di circostanze che difficilmente si
coincidevano nella vita di un solo uomo; dal pastore nel deserto, al commerciante, al
solitario sul monte di Hiraa, al riformatore di una minoranza, all’esilio di Madina, al
conquistatore riconosciuto. Gli avvenimenti sono cambiati ma l’essenza rimase la
stessa in tutto; il Profeta viveva consumando esattamente lo stesso tipo di cibo
semplice, indossando lo stesso semplice vestito, e in tutti i particolari conduceva la
stessa vita rigida che faceva quando era orfano.
Quando il Profeta divenne concretamente il governatore di uno stato (la Madina), la
sua casa non era che una capanna con le pareti di argilla non cotta e il tetto fatto con
foglie di palme intrecciati e coperti da una pelle di cammello. Aveva piccole stanze
per ciascuna di sue mogli fatte con i medesimi materiali. I mobili della sua casa erano
un letto fatto di corde di palme con un cuscino imbottito di paglia, una pelle di
cammello stesa sul pavimento, un contenitore porta acqua di cuoio e alcuni armi.