Page 252 - Le Storie Dei Profeti

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sarebbe morto martire. La risposta di Sawdah alla proposta del Profeta fu: "Sono al
tuo servizio, o Messaggero di Allah!".
Sawdah si occupò eccellentemente della casa del Profeta e soprattutto delle sue figlie,
per i 3 anni che ancora li separavano dall'Hijra. Con l’inizio dell’Hegra, il Profeta
consegnò a Zayd ibn Haritha due cammelli e una somma di denaro per condurre a
Madina Sawdah e le figlie Om Kulthum e Fatimah.
All’arrivo al Madina Sawdah prese possesso dell'appartamento costruito per lei
accanto alla moschea del Profeta, una modesta capanna d’argilla con un tetto di foglie
di palma.
Due anni più tardi, Sawdah accolse Aisha, terza moglie del Profeta, con affetto quasi
materno. Aisha l'avrebbe contraccambiata, restandole per tutta la vita molto
affezionata. I loro rapporti, infatti, non furono mai toccati dalla gelosia o dalla
concorrenza. Sawdah, a casa del Profeta accettò di buon grado il suo ruolo 'tutelare' e
di 'secondo piano' in una casa animata dalla vivacità di altre giovani mogli.
Lei non era mai tra le 'litiganti' nei piccoli conflitti inevitabili tra le varie mogli del
Profeta, ma, al contrario, si può vedere in lei un fattore di pace e di conciliazione.
Sawdah era a volte il bersaglio di qualche innocente scherzo orchestrato dalle più
giovani compagne. Una volta, ad esempio, Aisha e Hafsa, moglie del Profeta e figlia
di Omar, le fecero credere che fosse arrivato il Dajjal (Anticristo), terrorizzandola. Il
Profeta stesso dovette intervenire per rassicurarla e farla uscire dal suo nascondiglio,
tra le risa delle giovani mogli. Anche in questo caso, come sempre, Sawdah non si
irritò, ma diede prova della sua grande pazienza.
Più passavano gli anni, più la salute di Sawdah diveniva delicata. Grossa, lenta nei
movimenti, poteva però sempre contare sulla sveltezza del Profeta. Ad esempio, in
occasione di un Pellegrinaggio a Mecca, il Messaggero di Allah la invitò a recarsi a
Mina prima della preghiera dell'alba, per evitare che si affaticasse tra la folla. Il suo
stato di salute precario le impedì di accompagnare il suo nobile marito nel
'Pellegrinaggio d'Addio', nell'anno 632.
Sawdah sopravvisse al Profeta, morendo, secondo alcune fonti, nel 54 A.H (674).
Sawdah trasformò le sue debolezze in qualità: poco combattiva, diede prova di
sacrificio; non dotata di grande bellezza, si armò di pazienza e altruismo. Queste
qualità la resero amata e rispettata nella casa del Profeta, dove fu un fattore di
armonia, e dove seppe meritarsi quel ruolo da lei rivendicato di 'sposa del Profeta in
questo mondo e nell'Altro'.
Che Allah l'Altissimo sia soddisfatto di lei!