Page 28 - Le Storie Dei Profeti

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Ma era solo nelle sue lotte contro i miscredenti. Non c'era nessuno attorno a lui ad
aiutarlo e sostenerlo nella sua causa fisicamente o spiritualmente.
Abramo decise di cominciare dal proprio padre, che amava molto ed era la persona a
lui più vicina. Gli disse, con un tono di voce dolce e suadente: "Oh padre mio, perché
adori ciò che non sente, non vede e non può aiutarti in alcun modo? Oh padre mio, ho
ricevuto una conoscenza che tu non hai, quindi seguimi. Ti guiderò sulla retta via."
Suo padre rispose arrabbiato: " Oh Abramo, rifiuti i miei idoli? Se non la smetti ti
lapiderò. Vattene, prima che debba punirti." Abramo rispose: "La pace sia con te!
Chiederò perdono per te al mio Signore ".
Lasciò quindi la casa di suo padre, dopo aver perso la speranza di poterlo convertire,
e diresse la sua attenzione alla gente della città. Egli girava per la città dicendo alla
sua gente: “Il vostro Signore è il Signore dei cieli e della terra”.
Ma anche loro rifiutarono la sua predica e gli dissero che loro seguono le orme di loro
padri. Abramo gli rispose che sia loro che i loro avi avevano commesso un enorme
sbaglio, e che appena ne avesse avuto l' occasione, avrebbe agito contro i loro idoli.
Un giorno Abramo trovò una scusa per non partecipare ad uno degli annuali riti
pagani, durante la quale tutti lasciarono la città e si avviarono verso le rive del fiume.
Abramo finse di essere malato (la sua prima bugia) e non partecipò alla festa. Prese
un ascia e andò al tempio degli dei. Arrivando al santuario,approfittò del fatto di
essere solo e colpì gli idoli mandandoli in frantumi, lasciando intatto solo l’idolo più
grande, al quale appese l’ascia al collo.
Lo shock fu grande quando la gente entrò nel tempio! Tutti si chiesero chi potesse
aver commesso un atto del genere. Ripensarono al giovane Abramo, che era stato
udito disprezzare gli idoli. Andarono a prenderlo e lo portarono al grande sacerdote
del tempio, e gli domandarono se fosse stato lui a spezzare i loro dei. Abramo negò, e
disse: “E’ stato l’idolo più grande a distruggere gli altri (la sua seconda bugia).
Interrogatelo!” Abramo li mise così in una condizione di evidente imbarazzo, e per
un attimo vacillarono rispondendo che lui stesso sapeva bene che l' idolo era inerte,
che non poteva rispondere. Il Profeta, perciò, replicò loro giustamente e duramente,
dicendogli com' era possibile che adorassero un qualcosa costruito dalle loro stesse
mani e non adorassero Allah, che creò sia loro che ciò che avevano fabbricato. A
queste parole i presenti si resero conto nei loro cuori che Abramo aveva ragione, ma
il loro orgoglio non permise loro di accettare la verità e di rinnegare gli idoli che
avevano adorato per generazioni. Quindi iniziarono ad urlare "Bruciatelo! Bruciatelo!
Vendicate i vostri dei!"