Page 294 - Le Storie Dei Profeti

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Allah, fai che questo Tuo servo e sua madre siano amati da ogni credente (uomo) e da
ogni credente (donna)!».
Molti dei migliori Compagni del Sacro Profeta, che possedevano il più alto grado di
scienza, erano morti nelle battaglie per la Causa di Allah. Altri erano occupati coi
loro affari e non avevano abbastanza tempo libero. Alla religione occorrevano
persone che la salvassero, poiché in quell'epoca alcuni Sahaba mettevano per iscritto
solo il Sublime Corano.
Durante i quattro anni che trascorse con il Profeta a Madina, Abu Hurayra, al
contrario del resto dei Sahaba non era occupato né di commercio né di terre da
coltivare. Egli amava moltissimo il Profeta, non era mai stanco di seguirlo né di
ascoltarlo. Lo accompagnava sempre nei suoi soggiorni a Madina e durante i suoi
viaggi e le sue spedizioni militari. Spesso glorificava Allah per la sua grande fortuna,
dicendo: "Sia Lode Ad Allah, Che ha guidato Abu Hurayra all'Islam; che ha
insegnato ad Abu Hurayra il Corano; e che ha concesso ad Abu Hurayra la
compagnia di Muhammad”.
Ad un certo punto Abu Hurayra capì che avrebbe potuto fornire un grande servizio
all’Islam poiché aveva abbastanza tempo libero da poter passare col Profeta, oltre il
fatto che egli possedesse una straordinaria memoria. Così decise di mettere per
iscritto le parole che aveva sentito pronunciare dal Profeta. Egli riuscì a memorizzare
i suoi insegnamenti, con la sicurezza di non dimenticare nulla, anche molto tempo
dopo averli ascoltati. Il Profeta stesso gli indicò il modo per memorizzare i suoi detti,
come riferì più tardi proprio Abu Hurayra: «Un giorno il Profeta ci disse:
"Chiunque
distenda il proprio mantello prima che io finisca di parlare, e poi lo ripieghi e lo
riprenda, non dimenticherà nulla di ciò che ha sentito dire da me"».
Abu Hurayra sopportò molte privazioni e difficoltà per aver deciso di consacrare la
propria vita alla Conoscenza e allo stare in compagnia del Profeta; come egli stesso
riferì in seguito: «Un giorno, la mia fame divenne tale che mi misi una pietra sullo
stomaco. Poi mi sedetti sulla panca dei Sahaba. Abu Bakr passava di là, ed io gli
chiesi qualcosa a proposito di un versetto del Libro di Allah. Gli avevo fatto quella
domanda sperando che gli venisse in mente di invitarmi a mangiare, ma lui non lo
fece».
Nonostante Abu Hurayra avesse deciso di consacrarsi alla trasmissione della Parola
di Allah e degli insegnamenti del Profeta, ciò non gli impediva di assolvere gli altri
obblighi religiosi; infatti trascorreva molto tempo in preghiera. Di solito egli passava
un terzo della notte in preghiera, un altro terzo della notte pregava sua moglie, e
l'ultimo terzo rimaneva in preghiera la loro figlia; in questo modo nella casa di Abu