Page 392 - Le Storie Dei Profeti

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“E di': "Signore, mi rifugio in Te contro le seduzioni dei demoni, e mi rifugio in Te,
Signore, contro la loro presenza vicino a me”.
(Corano)
- Prima di entrare nel bagno
:
il Sacro Profeta disse:
"Questi luoghi sono popolati di
Gin, dunque quando uno di voi vi entra, deve dire: 'Mi rifugio in Allah contro gli
Shayatin maschi e femmine'."
- Prima di addormentarsi:
I
l Profeta raccomandava i suoi compagni di cercare rifugio
in Allah e gli insegnò alcuni parole da dire prima di addormentarsi:
“Nel Nome di
Allah. Cerco rifugio con l'aiuto delle perfette parole di Allah contro il male
proveniente dai Suoi servi e contro i colpi degli Shayatin e contro la loro presenza”.
Recitare il Sublime Corano:
- Recitando il Corano sei in conversazione con Allah
per mezzo delle Sue proprie Parole che ti alimentano il cuore di sapere e di benessere
così come l'acqua nutre le piante, scacciando le influenze malvagie, e i falsi desideri
che Shaytan vi sussurra. Gli Angeli si avvicinano a colui che recita il Corano e
ascoltano la sua Recitazione. Satana detesta gli Angeli e si oppone a loro, entrambi
non possono coabitare in tali circostanze.
- Nella tradizione islamica si racconta che uno stregone ebreo che viveva a Medina,
fu incaricato di gettare sul Sacro Profeta Muhammad un terribile incantesimo di
morte. Egli riuscì a procurarsi alcuni capelli del Profeta e fece con essi undici nodi, e
le sue figlie soffiarono su ognuno dei nodi spaventose maledizioni, confezionarono la
fattura unendovi un germoglio di palma da dattero e gettarono il tutto in un pozzo.
L'Inviato di Allah cominciò ad avvertire strani malesseri, perdita di memoria,
debolezza, e nausea che si aggravarono finche Allah l'Altissimo non gli rilevò in
sogno la ragione dei suoi disturbi e il luogo in cui era stata nascosta la fattura.
Quando si svegliò venne a lui l’angelo Gabriele portandogli due sure. Il Profeta
mandò Ali al pozzo con l'incarico di recitare le due sure. Man mano che egli
procedeva nella recitazione, i nodi si scioglievano e il Profeta recuperava le forze e la
lucidità.
Le due sure in questione sono quelle con cui si conclude il Sublime Corano (Surat
'al-Falaq',
la Surat
'an-Nas')
, esse hanno grande importanza rituale e i Musulmani le
recitano spesso per preservarsi da ogni male, fisico o spirituale. Il quarto versetto
della sura al-Falaq si riferisce ad una forma di magia nera che veniva praticata
nell'Arabia preislamica.
Il malocchio originato dall'invidia
è certamente una delle forme di influenza negativa
più forti che ci possano essere. Esso è innegabilmente uno strumento di cui si serve il
Mago per realizzare diverse e pesanti influenze sugli uomini che lo subiscono senza
capire, senza conoscere le cause del loro "disagio", e cercano di contrastarlo e
annullarlo con altre pratiche magiche.