Page 61 - Le Storie Dei Profeti

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In gioventù Giacobbe fece il pastore, anche i figli si dedicarono allo stesso lavoro.
Era una persona sincera, rassegnata e paziente.
Giacobbe amava tantissimo i suoi due figli Giuseppe e Beniamine, avuti dalla mogli
preferita Rachele, più degli altri figli. Giacobbe non poteva sopportare di separarsi da
loro nemmeno per un attimo, il suo sbaglio era quello di aver dimostrare questo
amore al punto di suscitare l’invidia e l’odio degli altri dieci fratelli.
A Giacobbe piaceva tanto bere il latte di cammello e mangiare la sua carne. Si
racconta che fu colpito da una sciatalgia, a causa del forte dolore non riusciva più a
dormire la notte. Giacobbe fece un fioretto: Se Dio lo avesse guarito non avrebbe più
mangiato le cose che gli piacevano . Cosi avvenne, e i suoi figli decisero di seguirlo e
di astenersi anche loro da consumare carne e latte di cammello. Ma nella Bibbia, non
c’è un ordine divino che vieta il consumo di questi alimenti agli Ebrei.
Israelita:
Letteralmente significa “
discendente di Israel
”, soprannome dato al
Profeta Giacobbe dall’angelo del Signore. Quindi israelita è colui che discende da
Israel. Si tratta quindi di un sinonimo di ebreo e di giudeo.
Il Profeta Giuseppe
Così come viene riportata nel Corano, la sua storia inizia con un sogno che fece
Giuseppe e lo stava raccontando a suo padre :”Padre mio, ho visto undici stelle e il
sole e la luna - le ho viste prosternarsi davanti a me”. Giacobbe riuscì ad interpretare
il sogno e vide la futura grandezza di Giuseppe e gli disse:” Non raccontare questo
sogno ai tuoi fratelli, che certamente tramerebbero contro di te”.
Il complotto dei fratelli di Giuseppe contro di lui:
I fratelli di Giuseppe vennero a
sapere di questo sogno e ne furono molto gelosi, decisero di ucciderlo e dissero:
“Giuseppe e suo fratello sono più amati da nostro padre. E’ evidente che nostro padre
si sta sbagliando, uccidiamo Giuseppe o abbandoniamolo in terra sconosciuta, cosi
l’attenzione di nostro padre sarà tutta per noi, e saremmo ben considerati.”
Uno di loro prese la parola e disse : “Non uccidete Giuseppe, se proprio necessario,
gettatelo piuttosto in fondo alla cisterna, così possa ritrovarlo qualche carovana
portandolo via”.
Chiesero al padre il permesso di portarlo con loro in una gita all’aperto dicendo:
“Lascia che Giuseppe domani venga a divertirsi e a giocare con noi ; veglieremo su di
lui”. Il padre disse : “Mi rattrista che lo portiate con voi; temo che il lupo lo divori
mentre non badate a lui”. Risposero : “Se lo mangiasse il lupo e noi siamo tanto
numerosi, allora saremmo sciagurati”.