Page 77 - Le Storie Dei Profeti

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contorcersi, voltò le spalle mettendosi a correre terrorizzato. Dio gli disse: “Non aver
paura, afferralo e non temere: gli daremo la sua forma originaria. Infatti Mosè appena
lo toccò si ritrasformò in un bastone. Dio gli ordinò dicendo: “Stringi
la mano
sotto
l'ascella: ne uscirà bianca luccicante come la luna senza alcun male, poi mettila sul
tuo petto si spazzerà via tutta la paura dal tuo cuore”. Così Mosè si sentì tranquillo e
rilassato.
Dio gli disse: “Vai dal Faraone, invitalo con dolcezza a credere in Me e chiedergli di
liberare gli Israeliti e di lasciarli uscire dall’Egitto”. Ma Mosè che aveva paura dal
Faraone e dei suoi uomini rispose: “Signore, ho ucciso uno di loro e temo la loro
vendetta. Aprimi il cuore mio Signore, facilita il mio compito, e sciogli il nodo della
mia lingua, sì che possano capire il mio dire; concedimi in aiuto uno della mia
famiglia, Harun, mio fratello, è più abile di me nel parlare, temo che mi trattino da
bugiardo. Aggiungi la sua forza alla mia, e fa che divide con me questo compito. Così
potremo glorificarTi e ricordarTi molto”.
Mosè aveva un difetto di pronuncia e balbettava spesso, mentre Harun al contrario
aveva una buona dialettica, ecco perché Mosè disse:“Sciogli il nodo della mia lingua,
sì che possano capire il mio dire”. Dio gli rispose: “O Mosè, la tua richiesta è
esaudita, vai con tuo fratello dal faraone accompagnato dai nostri miracoli, sarò
sempre con voi a proteggervi, daremo entrambi autorità : il Faraone con tutto il suo
potere non potrà farvi del male grazie ai nostri segni. Voi due e quelli che vi
seguiranno sarete vittoriosi. Parlategli con dolcezza forse ricorderà quello che era
stato insegnato ai suoi avi da Giuseppe o temerà Allah , e ditegli : in verità siamo due
inviati del signore dei mondi . Lascia partire con noi i figli di Israele e non
tormentarli più. Siamo venuti da te con segni da parte del tuo signore”. (Erano i due
miracoli di altri 9 miracoli che Mosè mostrò al Faraone per provare che non mente e
che è veramente il messaggero di Dio).
A
nche Harun divenne un Profeta assieme a
Mosè e il loro compito era di liberare i figli d’Israele dalla miseria e dall’oppressione
e di predicare la vera fede al Faraone.
L’incontro col Faraone:
Mosè tornò in Egitto e con il fratello si diressero verso il
palazzo del Faraone che riconobbe subito Mosè. Entrambi lo informarono di quello
che Dio gli aveva comandato, ma il faraone rispose con sarcasmo: “Non sei forse tu
lo stesso Mosè che abbiamo allevato presso di noi quando eri bambino? Ti abbiamo
nutrito, hai vissuto molti anni della tua vita con noi in questo palazzo, hai ucciso uno
di noi, o l’omicidio non è una miscredenza?”
Rispose Mosè: “Non ero miscredente, ma smarrito. Ho fatto questo prima di essere
guidato dal signore e scelto come suo messaggero. Mi sono pentito di quello che ho
fatto. Mi vuoi forse rinfacciare i tuoi favori nei miei confronti? Io non sono che un