Page 86 - Le Storie Dei Profeti

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gente tiranna non vi entreremo finché essa non sia uscita”. Lui disse: “Entrate dalla
porta; quando sarete dentro, trionferete, abbiate fiducia in Dio se siete credenti”.
Risposero: “Ma neanche per sogno, non ci metteremo piede finché non usciranno.
Vai tu a combattere insieme al tuo Signore, mentre noi resteremo qui in attesa”.
La missione profetica di Mosè si svolgeva con enorme difficoltà perche questa
generazione degli Israeliti era ridotta male; non era capace di combattere dopo tanti
anni in stato di schiavitù, sotto il Faraone d’Egitto (circa quattro secoli). Era una
generazione abituata ad essere sottomessa e umiliata, non aveva lo spirito grintoso e
battagliero.
Mosè, stanco del suo popolo, invocò Dio: “Signore, sono solo io e mio fratello
Haroun: separaci da questo popolo perverso”. Dio rispose: “La terra santa sarà loro
vietata per 40 anni durante i quali saranno condannati a vagabondare nel deserto
senza patria e senza fissa dimora, non tormentarti per questo popolo di mascalzoni”.
La generosità di Dio nei confronti del popolo di Israele:
Mosè camminò a lungo
nel deserto del Sinai col suo popolo per giorni senza acqua o cibo, rischiavano di
morire, e si lamentarono con Mosè. Dio ebbe pietà di loro, e ispirò a Mosè di battere
la roccia col suo bastone, e avvenne il miracolo; si spaccò la roccia e sgorgarono
dodici fonti
d’acqua per le 12 tribù Israeliti, e ogni tribù ebbe la sua fonte. Poi Dio
gli mandò
un’enorme nuvola
che li accompagnò per fargli ombra e proteggerli dal
calor del sole ardente del deserto.
Per cibarsi, Dio gli mandò il dolce e il salato, mandò loro delle
quaglie
per grigliare,
e fece spuntare degli alberi con dei
frutti deliziosi,
nel mezzo del deserto del Sinai
dove non c’erano ne frutti, ne alberi e neanche uccelli da cacciare. Malgrado tutte
queste grazie di Dio, gli Israeliti si lamentarono perche si sentivano tanta nostalgia
del cibo che mangiavano in Egitto e dissero a Mosè: “O Mosè, non possiamo più
sopportare un unico alimento. Siamo nauseati, mangiamo sempre le stesse cose, a noi
ci manca tanto quello che mangiavamo in Egitto: legumi, cetrioli, aglio,lenticchie e
cipolle. Prega per noi il tuo Signore affinché li faccia crescere per noi!”. Mosè
indignato disse: “Volete scambiare il meglio con il peggio? Andate in città, e là
troverete ciò che desiderate”. Dovevano considerarsi fortunati di aver tutte queste
grazie di Dio e di non snobbare i suoi doni, ma loro erano un popolo ingrato.
“Li dividemmo in dodici tribù o nazioni. Quando il suo popolo gli chiese da bere,
ispirammo a Mosè: « Colpisci la roccia con la tua verga». Sgorgarono da essa dodici
sorgenti e ogni tribù conobbe da dove avrebbe dovuto bere; prestammo loro l'ombra
di una nuvola, e facemmo scendere la manna e le quaglie: « Mangiate le buone cose
di cui vi abbiamo provvisto”
.
(Corano,Al A’raf)