Page 167 - Le Storie Dei Profeti

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Il Cristianesimo ha funzionato per secoli come una religione della colpevolezza. Oggi
questo atteggiamento è divenuto difficilmente accettabile. Oggi non si colpevolizza
più molto. La confessione viene utilizzata raramente.
Perché l’uomo continua dunque a peccare, malgrado il sacrificio sulla croce del
salvatore Gesù Cristo?!!!
Il riscatto per mezzo della morte di Gesù è comunque anche per i Cristiani difficile da
comprendere con la mentalità attuale. Pare assurdo oggi che Dio voglia la morte sia
di un Profeta, sia del proprio Figlio, per placare la Sua ira. Un tale Dio si comporta
come un tiranno dell'antichità, la colpa non era mai individuale, ma collettiva; tutta la
famiglia pagava per l'errore di uno dei suoi membri.
L’Islam
nega il peccato Originale. Il Corano ignora un elemento importantissimo ed
essenziale del Cristianesimo, cioè il Peccato Originale. La 2° e la 7°sura del Corano
parlano della disobbedienza di Adamo ed Eva, della loro punizione e dell’espulsione
dal paradiso terrestre. Il Corano dice invero che Adamo ed Eva hanno peccato, ma
secondo la credenza islamica, si sono pentiti e sono stati pienamente perdonati, tanto
che il loro peccato non ha avuto ripercussioni sul resto della razza umana. A questo
punto interviene una differenza fondamentale perché, contrariamente a ciò che
insegna il Cristianesimo, l’Islam ignora la trasmissione del peccato Originale a tutti
gli uomini. Cade così la necessità della salvezza di Gesù e, quindi, dell’Incarnazione
del Figlio di Dio. Ciò significa distruggere il Cristianesimo alle radici!
La concezione islamica della giustizia divina non ammette la punizione di un
innocente come condizione per il perdono dei “peccatori colpevoli”. In questo modo
viene negata l’intera sostanza del Cristianesimo nel quale la Redenzione presuppone
appunto la possibilità che un Innocente (cioè Gesù) paghi per le colpe dell’umanità
peccatrice.
Secondo l’Islam, l'essere umano è per sua natura innocente: non solo nasce puro,
senza peccato, ma anche credente, e si trasforma in qualcosa di differente solo sotto
l'influenza dell'educazione e dell'ambiente. Non è mai tardi perché un peccatore si
diriga a Dio per chiedere il Suo perdono.
Inviando Adamo sulla terra Dio gli promise: "Non chiuderò mai le porte della mia
Misericordia davanti alla penitenza dei tuoi discendenti, anche quando si pentissero
solo nell'estremo istante". Tuttavia il peccatore che non ha trovato il tempo di pentirsi
durante la sua vita non deve perdere le speranze di salvarsi, poiché coloro che, nel
giorno del giudizio finale, saranno condannati alle sofferenze dell'inferno possono
contare sull'aiuto degli Angeli, dei Profeti, dei saggi, dei martiri, compresi gli abitanti