Page 206 - Le Storie Dei Profeti

Basic HTML Version

206 www.islamicbulletin.com 
con rassegnazione tale perdita, ma questo dolore fu certamente il più grande della sua
vita. La morte dei figli maschi, per un Arabo, era la più grave delle disgrazie. Non
averne era una vergogna, tanto che, chi ne era colpito, veniva indicato con il
soprannome di abtar “mutilato”.
Forse proprio per la mancanza di un figlio maschio, ma anche per aiutare lo zio Abu
Taleb che si trovava in gravi difficoltà economiche, che il Profeta accolse a casa sua
il più piccolo dei suoi figli, Ali di dieci anni, il quale era destinato a divenire il suo
genero (marito di Fatima) e il quarto Califfo.
La ricostruzione della Kaaba:
Dopo un diluvio che devastò Mecca i muri della
Kaaba stavano franando, e i Coreisciti decisero di ricostruirla. Era un onore per tutti
far parte della ricostruzione della Casa di Dio. Allora distribuirono i lavori tra le
diverse clan della città. Tutto precedette per il meglio fino a quando fu l’ora di
incastrare la Pietra Nera.
L’amicizia con Muhammad, così come i suoi consigli, erano ricercati da tutti.
Si racconta che, le quattro tribù principali del clan di Quraysh litigavano tra loro su
chi avrebbe avuto l’onore di rimettere a posto la santa Pietra Nera. Quando la lite
stava per degenerare uno dei vecchi propose: “La prima persona che entrerà sarà il
nostro giudice!”. Era grande la loro gioia vedendo che la prima persona a entrare era
stato Muhammad. “E’ l’affidabile, l’onesto” gridarono. Informato della situazione,
Muhammad chiese di portargli un telo di stoffa; appoggiò la pietra sul telo e chiese ai
membri di ogni tribù di tenerne in mano un lembo in modo da sollevare la pietra tutti
insieme. Poi lui stesso prese la pietra e la collocò al suo posto. Così con intelligenza
pose fine a questa lite ed evitò il rischio di una guerra.
La religione di Mohammad:
Prima di ricevere il dono della profezia Muhammad
apparteneva a quella minoranza araba che non adorava gli idoli. Non si prosternò mai
di fronte agli idoli, era un Hanif (La religione eterna ereditata da Abramo) e riservava
la propria preghiera solo ad Allah. Gli Hunafaà (plurale di Hanif) erano convinti che
presto si sarebbe manifestato un nuovo Profeta e non c’era ragione per cui questo non
fosse un Arabo. Anche gli Ebrei che vivevano nella penisola arabica condividevano
questa attesa; ma, da parte loro, non potevano ammettere che non fosse Ebreo.