Page 329 - Le Storie Dei Profeti

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oppure essere incomplete, furono distrutte per essere sicuro che venisse conservato
soltanto il testo originale.
Il manoscritto più antico:
Due delle sette copie originali sono state conservate fino
ad oggi. Una è la copia che sarebbe appartenuta a Othman stesso, ucciso, secondo la
tradizione, mentre lo leggeva. Si trova oggi al Museo Topkapi di Istanbul, in Turchia
e porterebbe la data degli anni 650. Mentre l’altra si trova al Museo Tashkent, nell'ex
Unione Sovietica.
Il manoscritto originale del Sublime Corano non aveva i segni diacritici indicanti le
vocali arabe. Queste vocali ['fatha', 'damma' e 'kasrah'], di solito non vengono scritte
sui testi, poiché un Arabo non ne ha bisogno per leggere correttamente. Anche nel
caso del Sublime Corano, un Arabo può pronunciare correttamente anche senza il
'sostegno' dei segni diacritici, poiché conosce la struttura della lingua, e dunque sa
quali sono le vocali anche se non sono segnate sul testo. I primi 'lettori' del testo
conoscevano tutti perfettamente la lingua Araba, dunque leggevano il Corano senza
bisogno delle vocali. Per i Musulmani non-arabi, che via si convertivano all'Islam, era
molto difficile leggere il testo recitandolo correttamente. Dunque, durante il Califfato
dell'Umayyade Abdel Malik Ibn Marwan (66-86 A.H. - 705 DC), furono aggiunti al
testo i segni diacritici.
Alcuni [orientalisti] sostengono che questa 'attuale' copia del Corano, giunta fino ai
giorni nostri, contenente le vocali e i segni diacritici, non è 'la stessa' che era presente
al tempo del Profeta. Ma essi non riescono a capire che il termine Corano significa
'recitare'. Perciò, la preservazione della recitazione del Corano è ciò che importa, che
la 'trascrizione' avvenga con le vocali o senza. Se la pronuncia in Arabo è conservata
ed è la stessa, conforme all'originale, allora questa 'trascrizione' è una copia conforme
all'originale, controllata dallo stesso Messaggero di Allah.
Così evitiamo "confusioni" causate da incertezze e falsità.
Fin dall'origine la possibilità di copiare il Corano veniva concessa con estrema
cautela. E' così anche oggi: nessun Corano può essere pubblicato senza essere
esaminata dopo una rilettura scrupolosa da parte delle istituzioni specializzate. Il testo
oggi è dunque lo stesso e le differenze che si possono constatare riguardano il modo
di scrivere, la presenza dei segni diacritici ma, a parte questo, il testo è lo stesso.
Per noi il testo è stato rivelato così com'è ed il Profeta non è stato altro che il suo
depositario e trasmettitore.
Forma e contenuto del Corano
Il Corano è diviso in 114 capitoli, ciascuno porta un
titolo diverso, suddivisi a loro volta in versetti. Il Corano consiste di: