Page 198 - Le Storie Dei Profeti

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Quando Abdu Allah, l’ultimo di suoi figli divenne adulto, Abdel Muttaleb si ricordò
del suo voto e da uomo d’onore qual era, decise di eseguirlo. Radunò i suoi figli e
disse loro del patto con Dio, pregandoli di aiutarlo a mantenere l'impegno preso; li
condusse al Santuario dove ognuno di loro consegnò la propria freccia perché fosse
giocata a sorte. uscì la freccia del più giovane, il più bello e più amato Abdu Allah.
Quello che stava per succedere era noto a tutta la città e la gente si avviò verso la
Kaaba. Quando videro Abdel Muttaleb prendere per mano suo figlio Abdu Allah
afferrando il coltello e dirigersi verso il luogo del sacrificio, si levarono forti grida di
protesta. Consultati sacerdoti e indovini, fu deciso infine di gettare le sorti tra la
freccia del ragazzo e dieci cammelli. Ma la sorte indicò la freccia del giovane e non i
cammelli. Continuarono ad aggiungere dieci cammelli per volta con lo stesso
risultato, finché, quando furono cento cammelli, finalmente la sorte indicò i
cammelli.
Abdu Allah visse e non poteva essere che così perché Allah aveva stabilito che
sarebbe diventato il padre di Muhammad, il Suo Inviato, il sigillo della Profezia.
Abdel Muttaleb decise allora di dargli moglie e fu scelta la bella Amina, figlia di
Wahb. Il matrimonio si celebrò nel 569, anno che precedette quello conosciuto come
"l'anno dell'Elefante".
Un quadro storico-politico nel mondo e nell’Arabia alla nascita del Profeta
Tra il sesto e il settimo secolo d.C. lo scenario politico era composto da territori
dominati da due grandi imperi: l’impero Bizantino, che si estendeva su Italia, Grecia,
Egitto, Nord Africa; e l’impero Persico, che comprendeva i territori degli attuali Iraq
e Iran e si estendeva fino ai confini dell’India a est. Poi c’era l’impero Cristiano
d’Etiopia e lo Yemen che esercitava un’influenza sulla penisola arabica.
Gli Arabi erano un popolo nobile, avevano qualità rare e speciali, come tutti i popoli
delle origini, erano coraggiosi, generosi e onesti. Appartenevano ad una sola razza e
parlavano una medesima lingua, tuttavia, erano il popolo più diviso. La tribù
dichiarava guerra alla tribù, e la famiglia alla famiglia, per le cause più banali.
litigavano e alla prima occasione erano pronti a scontri sanguinosi.
In tale situazione, gli Arabi, sofferenti per l’inferiorità politica, si sviluppò così
gradualmente, affermando l’esigenza di un forte Stato arabo unitario, dello stesso
livello dei grandi imperi, ma nello stesso tempo idoneo alle tribù beduine che
dovevano essere organizzate. Uno stato che garantisce la protezione delle ricchezze
accumulate e del commercio. Era questa la grande esigenza dell’epoca. Quello che
mancava era un uomo geniale che fosse in grado di realizzare una tale impresa.