Page 217 - Le Storie Dei Profeti

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Il Viaggio Miracoloso e l’ascensione al cielo
Poco tempo dopo Allah (gloria a Lui l’Altissimo) diede al Profeta, in questo tempo di
grandi difficoltà, un meraviglioso segno della Sua
Benevolenza. Nel 621, durante quella notte molto
speciale che viene chiamata “
La notte dell’Israa e del
Miraj”
, l’angelo Gabriele andò da Muhammad e lo
svegliò e gli disse di salire in groppa ad un animale
chiamato
al-Burâq
. Si trattava di un animale
paradisiaco, qualcosa tra il cavallo e l’asino bianco
alato. Improvvisamente il Profeta fu portato alla
velocità di un fulmine “
buraq”
significa “fulmine” –
fino alla Moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme. Lì, in questo luogo sacro nel cuore di
Gerusalemme, il Profeta s’incontrò con i più grandi Profeti.
Tutti riuniti, gli guidò in una preghiera comune. Poi l’angelo
Gabriele lo prese e lo fece salire oltre i sette cieli in modo
che fosse testimone dei misteri invisibili dell’universo, e che
fosse in grado di vedere i segni del Dio Altissima.
Muhammad e l’angelo Gabriele attraversarono i sette Cieli,
incontrando nuovamente i Profeti, nella loro forma Celeste:
Gesù, Yahya (Giovanni il Battista), Giuseppe, Aronne e
Mosè - la Pace sia con loro - finché arrivarono al settimo
cielo dove c’è la
Casa Eterna
(il gemellaggio della Kaaba nel cielo,è il luogo di
culto per gli angeli)
e lì trovarono un uomo seduto su un trono alla porta. “
Non avevo
mai visto un uomo che mi assomigliasse cosi tanto -
disse il Profeta-
Questo è mio
padre Abramo”
.
Poi salì ancora, dove l’angelo Gabriel non
poteva più accompagnarlo: presso il vertice
del regno dei cieli, dove c’è il trono di Dio.
Qui il Profeta ricevette da Allah
Misericordioso l’obbligo del rito centrale
del culto, il secondo pilastro dell’Islam:
le
cinque preghiere quotidiane
.
Quando ritornò alla Mecca, il racconto di
questo viaggio miracoloso suscitò scetticismo e sarcasmo dei miscredenti, e molti
Musulmani di debole fede dubitarono di lui. In questo momento difficile il suo amico
e futuro califfo Abu Bakr dimostrò il livello della sua fede e la sincerità del suo
affetto non dubitando nemmeno un istante della attendibilità del suo racconto.