Page 64 - Le Storie Dei Profeti

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le voci giravano,e la gente in città mormorava, tutti parlavano di Zulaikha e il suo
ragazzo. Le donne dell’alta società spettegolarono : “La
moglie del Aziz ha cercato di sedurre il suo giovane servitore ,
il suo amore l’ha resa cieca. Sembra che sia del tutto
smarrita”. Avendo udito dei loro pettegolezzi, Zulaikha le
invitò a un banchetto, fece preparare della frutta e diede loro
dei coltelli affilati per tagliarla. Facendo intervenire
all’improvviso Giuseppe, le donne guardandolo si tagliarono
le dita senza accorgersene. Esclamarono, innamorate a loro
volta: “Che Dio protegga anche noi da questa bellezza! Questo non è un essere
umano, ma un angelo nobilissimo!”. Allora Zulaikha disse loro: “ Ecco colui per il
quale mi avete offeso. Ho cercato di sedurlo con tutte le mie grazie, ma si è rifiutato
di cedere alla tentazione . Ma ora basta, se non farà quello che gli comando, sarà
mandato in prigione tra i più miserabili”.
Giuseppe preferì la prigione all’adulterio, invocò Dio di allontanare da lui le insidie
di Zulaikha e le sue amiche che cercarono anche loro di sedurlo.
In un tentativo di salvare la riputazione del grande notabile la cui moglie era sulla
bocca di tutta la città, parve loro opportuno mandare Giuseppe in prigione per un
periodo nonostante avessero avuto le prove della sua innocenza.
Qualsiasi persona al posto di Giuseppe avrebbe fatto il contrario, -non tutti
naturalmente- pur di salvarsi dalla prigione avrebbe ceduto al fascino irresistibile di
Zulaikha. Un esempio per i musulmani di oggi e per gli uomini di altre religioni, che
cedono spesso a questo tipo di tentazioni, al fascino irresistibile di donne attraenti. Il
Profeta Giuseppe invece aveva il vero timore di Dio. Un vero timorato sa i suoi limiti,
è consapevole di non oltrepassare la linea che divide dalla retta via alla strada
sbagliata fatta di trasgressioni.
Giuseppe in prigione:
Giuseppe è stato abbandonato da tutti, eccetto che da Iddio
L’Altissimo e non ha smesso mai di ringraziarLo, di
lodarLo, nemmeno in prigione dove rimasto per lungo
tempo. Lì Giuseppe fece amicizia con i prigionieri, li
aiutava, dando loro il suo affetto ed interpretando i loro
sogni. Assieme a lui incarcerarono due servitori
adolescenti . Si trattava del coppiere e del cuoco del re. Il
coppiere il cui lavoro consiste nel gustare il vino prima di
offrirlo al re, di aprire l’anfora e di preparare la
bibita,mentre il cuoco doveva cuocere il pane e qualsiasi
cibo per il re. Per entrambi c’era l’accusa di avere cercato di avvelenare il re.